Un assegno in bianco per Dio.
- Intl. Press

- 8 lug
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Aggiornamento: 2 dic
Clare Crockett era una festaiola confessa con una promettente carriera nel mondo dello spettacolo davanti a lei, ma ha voltato le spalle alla fama per seguire Dio quando si è unita alle Suore Serve della Casa della Madre a soli 17 anni.

Clare nacque il 14 novembre 1982 a Derry (Irlanda del Nord) in una famiglia cattolica, e nella sua infanzia ricevette i sacramenti di iniziazione cristiana, ma smise di frequentare la parrocchia durante l’adolescenza.
Fece il suo debutto come attrice nel film di 'Sunday' di Paul Greengrass su Bloody Sunday; ottenne poi la parte di presentatrice ad un concerto, uno spettacolo per ragazzi in onda su Channel 4 ed infine fu contattata da Nickelodeon per ulteriori ruoli di presentazione.
Nell'anno 2000, l'amica di Clare ha dovuto rinunciare ad un viaggio programmato in Spagna e gli amici le chiesero di prendere il suo posto.
Fu solo dopo che il suo nome venne stampato sul biglietto che Clare si rese conto che si trattava di un viaggio per un ritiro spirituale, organizzato dall'ordine religioso "La Casa della Madre".
"Pensava di andare a Ibiza per un viaggio gratis", ha riso sua sorella.
Si aspettava sole e feste in Spagna, e invece incontrò un gruppo di persone che celebravano con tutta intensità la Passione, la Morte e la Resurrezione del Signore.
Clare Crockett non era pronta per questo. Fin dall'infanzia aveva sognato di diventare una star del cinema mondiale e stava lavorando duramente per realizzarlo. Sapeva di avere delle qualità per farlo: un grande talento artistico, una bella voce, un aspetto fisico attraente e una personalità travolgente. A soli 15 anni era già stata assunta come presentatrice di programmi televisivi per giovani su Canal 4 - uno dei più importanti del Regno Unito - e, a 17 anni, il canale Nickelodeon si era interessato a lei.
Così passò i primi giorni del ritiro di Pasqua a prendere il sole e a fumare.
Il Venerdì Santo qualcuno le disse: «Clare, oggi devi entrare nella cappella. Oggi è il Venerdì Santo». Clare entrò nella cappella, ma rimase nell'ultima panchina, come fanno generalmente gli adolescenti nelle parrocchie. Ma, durante la liturgia del Venerdì Santo, i fedeli si avvicinano al presbiterio per adorare e baciare la croce. Clare si unì a loro, e quel semplice gesto, ha significato un prima e un dopo nella sua vita.
Venuto il suo turno si chinò a baciare il Crocifisso, e immediatamente avvertì un colpo al cuore; una sorella la trovò in lacrime mentre ripeteva: «È morto per me. Mi ama!... Perché nessuno me l'ha detto prima?». Clare aveva capito quanto il Signore l'amava e quanto aveva fatto per lei. E capì che «l'amore solo con l'amore si paga», e che l'amore che il Signore le chiedeva, significava dargli tutto.

Non è stato facile fare il grande passo. Tornata in Irlanda partecipò come attrice non protagonista alle riprese di un film. E rientrò nel vortice di superficialità e peccato che il mondo del cinema le offriva. Lei stessa lo ha espresso così: «Vivevo male, vivevo nel peccato mortale. Bevevo molto, fumavo molto, ho iniziato a fumare droghe. Ero ancora con le mie amiche, con il mio ragazzo. Ero tornata alla stessa vita. Non avevo la forza di tagliare con tutto questo. Ma naturalmente, non avevo la forza perché non chiedevo al Signore di aiutarmi».
Ma il Signore insisteva nell’ "inseguirla". Una notte di festa si ubriacò di nuovo e, mentre stava vomitando nel bagno di una discoteca, sentì che Gesù le diceva: "Perché continui a farmi del male?" . La presenza di Dio era così forte che non poteva ignorarla.
Poco tempo dopo, si trovava nella stanza di un importante hotel di Londra, intenta a leggere il programma per le registrazioni del giorno successivo. Sentì un vuoto così grande, che capì che la sua vita non aveva alcun senso, se non donandola a Gesù Cristo.
Né le suppliche della sua famiglia né le promesse del suo manager riuscirono a fermarla. L'11 agosto 2001 donò la sua vita a Dio come candidata delle Serve della Casa della Madre.
Clare doveva cambiare molte cose nella sua vita. L'ambiente difficile della sua città natale, Derry, con le sue sanguinose lotte per l'indipendenza dell'Irlanda del Nord dal governo del Regno Unito, l'avevano ferita profondamente al cuore; questa era la prima cosa a dover essere guarita. Arrendendosi alla verità dell'immenso amore di Gesù Cristo verso di lei, proseguì il suo cammino di conversione e guarigione spirituale.
Il fondatore di "La Casa della Madre", P. Rafael Alonso, ricorda: "Era cresciuta in un ambiente di odio e violenza. E doveva passare dalla violenza all'amore, alla serenità e alla pace. Questo non si fa da un giorno all'altro. Così come non si fa da un giorno all'altro la conversione di una donna che aveva le sue illusioni di diventare una famosa attrice di Hollywood». E lei stessa ha spiegato: "All'inizio ero tentata di guardare indietro e dire: 'Lo voglio di nuovo'. Ma ho capito che avevo trovato un amore più grande».
Dopo gli anni come postulante e novizia, professò l’11 febbraio 2006.
Ancora molto giovane e con molte cose da imparare arrivò alla sua prima destinazione, la casa di Belmonte, in provincia di Cuenca (Spagna). Qui le Serve del Focolare della Madre dirigono un collegio per bambine e ragazze che provengono da famiglie con difficoltà. Sr. Clare iniziò qui a mettere in evidenza il dono così speciale di arrivare alle anime dei bambini e dei giovani, per mostrare loro la Verità, per insegnare loro ad amare il Signore, per guidarli nel loro personale percorso di guarigione interiore dalle ferite che si trascinano dietro. Il suo zelo per le anime, in particolare dei giovani, era immenso.
Sr. Clare rimase solo alcuni mesi in quella casa perché fu mandata nella comunità che si doveva aprire a Jacksonville, Florida (Stati Uniti) nel mese di giugno 2006.
L’8 settembre 2010 Sr. Clare tornò dagli Stati Uniti per emettere i voti perpetui. Poi fu destinata alla comunità che le Serve del Focolare della Madre stavano per aprire a Valenza (Spagna).
Ogni giorno offriva al Signore un assegno in bianco, affinché Egli le potesse chiedere tutto quello che voleva
Nell’ottobre del 2012 Sr. Clare ricevette una nuova destinazione nella quale sviluppare tutta la sua potenzialità evangelizzatrice: l’Ecuador. Si inserì nella comunità fondata da poco a Guayaquil, dove le Serve del Focolare della Madre erano solo da un anno. Le suore insegnano in varie scuole, alcune in zone molto povere, e svolgono un grande lavoro parrocchiale e di evangelizzazione di bambini e giovani, dando ritiri, facendo campi estivi, incontri, riunioni settimanali... Un intensissimo ritmo di lavoro a cui si univa il caldo spossante di quelle terre e il logoramento per le diverse malattie tropicali che soffrì.
A suor Clare, tutto sembrava poco per Cristo. Lo dimostra questo frammento dell'e-mail che ha indirizzato a P. Rafael l'8 aprile 2015, in cui scriveva: «Anche se il Venerdì Santo è un giorno triste, non so spiegare la gioia e il desiderio entusiasta che ho di soffrire per il Signore. Tutto mi sembra poco: la mancanza di sonno, il digiuno, il caldo, il dover prendersi cura delle persone... Tutto ciò che può costare mi riempie di gioia, perché mi fa stare vicino al Signore. (...) Sono stata a lungo davanti alla croce chiedendo la grazia di non dimenticare mai, mai, tutto ciò che il Signore e la Vergine hanno sofferto per me».

Due anni dopo, nel 2014, fu mandata in un’altra comunità di missione, sempre in Ecuador, a Playa Prieta.
Varie volte durante l’anno le comunità di Servi e Serve del Focolare della Madre, assieme a gruppi di giovani, entravano nella Foresta pre-Amazzonica, nel Puyo, nella parte orientale dell’Ecuador, per evangelizzare i suoi abitanti. Anche Sr. Clare camminò per delle ore su quei sentieri impraticabili, con il fango fino alle ginocchia
Alle 18:58 di sabato 16 aprile 2016, il terremoto ha messo fine alla vita di Sr Clare e alle altre cinque giovani novizie della Casa: Mª Augusta, Mayra, Jazmina, Valeria e Catalina.
Le sorelle avevano avuto una settimana molto dura a causa delle forti inondazioni che Playa Prieta aveva sofferto giorni prima. Nel giro di quindici minuti l'acqua fangosa arrivava già sopra la vita. Mancavano solo due settimane all'inizio dell'anno scolastico nell'emisfero sud e si trovavano con la scuola in uno stato di disastro totale: tutte le aule allagate, le pareti appena dipinte distrutte dall'acqua, così come sedie, tavoli, porte e una grande quantità di materiale didattico che non avevano avuto il tempo di salvare. Quindi, non appena il livello dell'acqua iniziò a scendere, iniziarono a pulire e a cercare di sistemare quel disastro. Lavoravano con gioia e generosità. Il lavoro era duro perché l'acqua, mentre se ne andava, lasciava diversi palmi di fango. Inoltre erano anche preoccupate per tante famiglie povere che avevano perso tutto, o quasi tutto, a causa delle inondazioni. Erano in una situazione estrema a cui hanno reagito con una grande dedizione.
Verso la fine della sua vita Clare iniziò a soffrire di gravi emicranie che la fecero ammalare fisicamente. Dopo la sua morte si scoprì che soffriva di un'emorragia cerebrale, ma aveva continuato a lavorare sodo come sempre dicendo alle sue suore che scriveva un assegno in bianco a Dio ogni giorno.

Quando iniziò il terremoto, erano tornate da poco dalla messa nella parrocchia del villaggio. Era già notte, perché in Ecuador poco dopo le sei del pomeriggio è già notte fonda. Nella casa c'erano undici persone: quattro sorelle e sette ragazze. Erano divise in due gruppi. Le tre sorelle e due ragazze che sono state estratte vive erano nell'area della casa delle sorelle, al secondo piano. Suor Clare con il gruppo di giovani decedute erano al primo piano. Avevano avuto una lezione di chitarra e stavano per riunirsi tutti per pregare il rosario in comunità. Non c’è stato tempo. Quel giorno, a pranzo, la conversazione aveva ruotato proprio intorno al tema della morte. Suor Clare disse con molta sicurezza: «Non ho paura della morte. Perché aver paura della morte, se andrò da Colui con cui ho sempre desiderato stare per tutta la vita?»


